Museo della carta di Amalfi
Alla scoperta dell’antica arte amalfitana della lavorazione cartacea
© Lucamato / Shutterstock.com
Il Museo della Carta di Amalfi è ospitato da un’antica cartiera e si trova a nord della cittadina, nella Valle dei Mulini, in Via delle Cartiere 24.
Per arrivarci è necessario percorrere la strada principale di Amalfi verso nord per un quarto d’ora circa, e a sinistra troverete la cartiera medievale adibita a Museo della Carta.
Perché un Museo della Carta proprio ad Amalfi?
Perché è proprio qui che è stata introdotta la lavorazione della carta, è qui che sorsero le molte cartiere che fecero di Amalfi una città conosciuta in tutto il mondo per la sua “pregiata produzione cartaria”.
Tutte queste cartiere sorsero nella Valle dei Mulini, che purtroppo era soggetta ad alluvioni e siccità; proprio a causa dell’ubicazione delle valle la produzione della carta andò via via affievolendosi, ed il colpo di grazia fu dato dall’alluvione del novembre 1954 che distrusse la maggior parte delle cartiere.
Il Museo della Carta ospita incisioni e stampe, manoscritti, libri, manifesti, locandine di varie epoche storiche.
Viene spiegato l’intero ciclo di produzione della carta di Amalfi, e si possono ammirare veri macchinari restaurati e ancora funzionanti: più che un museo, una vera e propria esperienza!
Lo spazio museale include il sistema di canali e le torri di alimentazioni, la cartiera del XIII secolo, la sale dei Magistri in arte cartarum, la biblioteca.
Dopo la visita al Museo della Carta, addentratevi nella splendida Valle dei Mulini per una camminata tra resti di cartiere e natura selvaggia
Per ottenere la carta, in una vasca di pietra si “pestavano i cenci per farne carta”.
Quindi, la pregiata carta di Amalfi veniva ottenuta dagli stracci di cotone, lino e canapa che venivano triturati con martelli chiodati fino a diventare un ammasso di poltiglia, la quale veniva poi messa in una sorta di stampino bordato di legno con la filigrana nella parte centrale, dove erano posizionati i marchi dei produttori di carta.
Una volta fatta fuoriuscire l’acqua dalla poltiglia di stracci tramite un torchio, i fogli venivano “spasi” per essere asciugati e poi stirati.